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Emblematico, da questo punto di vista è ciò che si verifica in campo economico, negli anni 60/70,con l'emergere di un ceto mercantile, detto degli "
sgambettante"(termine vagamente spregiativo, che rimanda all'arte di fare il "
pacco"(fregare e scappare subito,cioè di vendere a prezzi alti merce di scarso valore),che in poco tempo avrà uno sviluppo enorme in città. I commercianti partivano da Monopoli con automobili e furgoni pieni di biancheria di scarso valore per andarla a vendere nei paesini della Basilicata, della Calabria della Sicilia non è una novità di quel periodo. Ma è sul finire degli anni '70 che questo lavoro viene eletto a sistema, soprattutto da parte di giovani in cerca di prima occupazione. L'enorme dimensione assunta dal commercio ambulante è infatti la cartina di tornasole di quella mancanza di progettualità che il mestiere dello sgambettante non sia più solo attività economica che pure ha l'indubbio merito di fare da valvola di sfogo alla disoccupazione, specialmente quella giovanile. La caratteristica (guadagno relativamente facile, lavoro concentrato in tre o al massimo quattro giorni della settimana, ampio tempo libero) lo fa diventare stile di vita che risponde alla filosofia del tutto e subito e del godimento personale o al massimo familiare di beni di lusso.
Monopolitanodoc
fonte: Monopoli nel '900 di Mimmo Muolo, Domenico Brigida, Martino Cazzorla, Giuseppe Cionti, Vito Intini.