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lunedì 10 novembre 2014

Due ragazzi Monopolitani che volano alto!Il magnifico superleggero"made in Puglia"


 Il magnifico superleggero “made in Puglia” La storia incredibile dei trentenni Luciano Belviso e Angelo Petrosillo, inventori di un iper innovativo aereo a due posti in fibra di carbonio.
Si costruisce a Monopoli, nella loro Blackshape, che è passata da due a settanta dipendenti


Lo sapevate che l’aereo superleggero più veloce del mondo nasce a Monopoli fra gli ulivi più belli di Puglia? E lo sapevate che a costruirlo sono due ragazzi pugliesi poco più che trentenni? E lo sapevate che sono partiti solo con un finanziamento regionale di 25mila euro e una divorante passione per la testa? E lo sapevate che quando sono andati in giro per banche chiedendo di finanziare il loro progetto gli hanno riso in faccia prendendoli per pazzi? E lo sapevate che ora lo esportano da un continente all’altro in 24 Paesi? Miracolo dell’ingegno, della voglia di fare, della meglio gioventù meridionale che, invece di partire, resta al Sud. Anzi nel loro caso, torna.
Va bene Luciano Belviso, laureato in ingegneria aerospaziale a Torino e specializzato a Losanna. Ma il suo amico Angelo Petrosillo ha studi di giurisprudenza alla Sant’Anna di Pisa e specializzazione a Parigi in diritto ebraico, quindi competente di aerei come un geometra potrebbe esserlo di filosofia teoretica. Eppure ciò che ai due frullava per la testa era chiaro già ai loro diciott’anni, quando rinunciarono al regalo di una moto o all’impianto stereo in cambio di due milioni e mezzo ciascuno. Li investirono in azioni della multinazionale veneta che ha coperto palazzi e teatri di mezzo globo con i suoi vetri luccicanti. Segno già di una tigna imprenditoriale non meno che di una attenzione al nuovo: nuova edilizia in questo caso.
Meditavano di fabbricare mobili in fibra di carbonio, nuovo materiale utilizzato già nell’edilizia più futurista. Nuovo materiale studiato nel centro di ricerca universitario di Mesagne, nei dintorni di Brindisi e non lontano da Monopoli. E nuovo materiale col quale ancora qualche chilometro più in là, Grottaglie provincia di Taranto, Alenia contribuisce alla realizzazione dell’aereo più avveniristico oggi in volo, il Dreamliner dell’americana Boeing. Come dire un virus nell’aria.
Detto e fatto, via il vecchio più pesante alluminio e vai col sogno: facciamoci l’aereo in fibra di carbonio. Prima una collaborazione con un’azienda piemontese, poi la domanda reciproca: ma perché non per noi? Decisivo Vito Pertosa, cacciatore di cervelli nonché immaginifico anch’egli, avendo da quelle parti un’azienda che col cosiddetto "treno diagnostico" veglia sulla sicurezza delle Ferrovie da un punto all’altro della Terra, e con un’altra di pari altissima tecnologia ha fornito il sensore che sul robot statunitense sbarcato su Marte è andato a caccia di marziani. Capisce il genio dei due e finalmente li sostiene.

Ed ecco il due posti filante come una fucilata, vaga somiglianza col leggendario Spitfire, 300 chili di peso, 300 km orari, decollo e atterraggio in 180 metri, 18 litri di carburante l’ora: con 50 euro da Roma a Milano. Costo 250mila euro, spazi triplicati nella loro Blackshape, dipendenti da due a settanta, metà donne, quasi tutti ingegneri, lingua ufficiale parlata l’inglese. Così i due terroni che tentarono l’impresa sono il Sud del quale meno parlano tutti coloro i quali più facilmente ne sparlano. Il Sud che dimostra che anche al Sud si può volendo, insistendo, non mollando.
Né è finita. A chi gli chiede cosa vorranno fare da grandi, Angelo e Luciano rispondono senza tentennamenti: un aereo più grande. Occhio agli ulivi di Monopoli: prima o poi di lì partirà, partirà.



http://www.blackshapeaircraft.com/en/
http://www.bridgepugliausa.it/articolo.asp?id_sez=1&id_cat=82&id_art=3794&lingua=it

 
 

 

 

 
 

 


domenica 9 novembre 2014

"Mario" il primo motopesca versione Norvegese costruito nei cantieri navali di Monopoli

      (ANSA) - MONOPOLI (BARI), 19 LUG - E' stato varato ieri, nel cantiere Vincenzo Saponara di Monopoli, il primo peschereccio con prua rovescia costruito in Italia, ordinato dall'armatore Li Causi di Marsala.
   Già da tempo diffuso nei mari del Nord Europa, anche l'Italia si e' lanciata cosi' nella costruzione di questo tipo di imbarcazioni da lavoro. La particolarità di questa imbarcazione - spiega il progettista, l'ing. Francesco Samarelli di Molfetta - è una migliore performance nell'affrontare mare grosso di prua, con la riduzione dei consumi di carburante e delle sollecitazioni strutturali e la garanzia di una maggiore sicurezza in caso di condizioni metereologiche avverse. La prua rovescia, inoltre, permette di sfruttare al meglio lo spazio utile interno aumentando quindi il comfort e permettendo di utilizzare l'intera lunghezza dell'imbarcazione.
   Mario, così è stato chiamato il peschereccio, ha una stazza di 70 tonnellate, e' lungo 19,90 metri e largo 5,80 metri; sarà destinato alla pesca di tonno e pesce spada e avrà base in Sicilia. ll cantiere Saponara ha già due nuove commesse per la costruzione di barche da lavoro con queste caratteristiche. (ANSA).


http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/shippingecantieri/2010/07/19/visualizza_new.html_1873401481.html?idPhoto=2