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giovedì 7 febbraio 2013

2 febbraio-La Candelora a Monopoli. Tradizione e religione


candelora

E di colpo venne il mese di Febbraio. Diceva così qualche tempo fa Franco Battiato in ‘’Alexander Platz’’. E quando viene Febbraio, viene anche la Candelora. Come molte feste cristiane, anche questa viene da antichi usi pagani e in particolare da quello di accendere rami e sterpi per ‘’purificare’’ la terra in vista della Primavera: fu il Papa Gelasio I ad abolirla sostituendola con la festa della Candelora. Una ricorrenza che sancisce la fine del periodo più duro dell’inverno: essa chiude una parte dell’anno (quella dal 7 Gennaio al 1 Febbraio) che se ufficialmente si presenta come Tempo Ordinario, viene in realtà avvertita come un semi Natale, un tempo a metà strada fra la Croce e la Culla, oserei dire. La Candelora apre la strada che porta alle Ceneri e chiude le ante dei presepi, insomma. Una festa che a Monopoli presentava due declinazioni: una per il centro cittadino, l’altra per l’agro. In città le candele benedette nella sera della Candelora servivano per allontanare i pericoli del mare, le tempeste, i temporali; davanti alla candela o meglio, alla sua Luce, ‘’si invocavano i protettori locali, la Madonna della Madia, San Francesco da Paola o Sant’Irene, quest’ultima specializzata nel difendere la nostra città dalle saette del cielo nel corso del Settecento.” (Francesco Pepe). Tradizionalmente, con le candele della Candelora si toglieva anche Gesù Bambino dal Presepe, in una processione ‘’al contrario’’ rispetto a quella di Natale: al canto del Tu Scendi dalle Stelle il Bambinello, preso dalla sua culla, veniva riposto in una vetrina in attesa dell’anno successivo. In campagna la Candelora aveva un altro significato: indicava il passaggio verso la nuova stagione e il due Febbraio si scrutava il cielo cercando di capire le previsioni per i mesi venturi. Uno dei proverbi più famosi è ‘’A Canelòre, a vernate e ffore”, e cioè ‘’Alla Candelora, l’Inverno è fuori.” Riti e detti di un tempo, di una civiltà scomparsa o che sta scomparendo, ma testimonianze importanti di un dato fondamentale: ogni espressione della Religiosità Popolare ha a che fare con l’humus culturale in cui nasce: in campagna, la Candelora diventa speranza del raccolto: sul mare, la Candelora diventa luce di speranza per le mogli dei naviganti. A testimonianza di una natura duplice e inscindibile di Monopoli, che produce anche due religiosità differenti: la terra e il mare.
 
di Giovanni Brescia
 
 http://www.monopolitube.it/cultura/7263-la-candelora-a-monopoli-fra-mare-e-terra.html

 

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