CARACAS - L’italo-venezuelano Vito Ippolito è stato confermato per la terza volta Presidente della FIM all’assemblea generale tenutasi a Jerez. Lo hanno votato i rappresentnti di 103 associazioni nazionali.
Per il terzo periodo consecutivo, l’imprenditore di origini pugliese siederà sulla poltrona della presidenza della Fim. Nel 2006, Ippolito vinse le elezioni che si svolsero a Salvador, in Brasile. In quel momento i suoi rivali erano: il francese Mougin, l’olandese Jos Vaessen e il tedesco Hans Robert Kreuzt. Allora il manager di 58 anni prese la staffetta della presidenza dall’italiano Francesco Zerbi. Da segnalare che il manager italo-venezolano è il primo non europeo che siede sulla poltrona più importante della Federazione Internazionale di Motociclismo.
In questa occasione, l’imprenditore nato 62 anni fa a Monopoli, ottenne 62 voti, mentre il suo unico sfidante, il portoghese Jorge Viegas 41.
“Sono molto contento di aver avuto l’opportunità di poter continuare nel ruolo di Presidente della FIM - ha detto dopo la sua elezione Ippolito -. Vorrei ringraziare i miei sostenitori per la lealtà manifestata, non solo oggi, ma negli ultimi otto anni. In tempi recenti, la FIM ha realizzato molto, ma abbiamo ancora tanto lavoro da fare. Sono contento di poter accompagnare la FIM, perché ci saranno molti cambiamenti nel corso dei prossimi quattro anni”.
Il mondo dei motori è nel Dna della famiglia Ippolito: suo padre Andrea è stato pilota, manager e dirigente sportivo. Vito negli anni ’90 è stato presidente della Federación Motociclista Venezolana (Fmv) ed anche della Uniòn Latinoamericana de Motoclismo (Ulm), fondata dal padre nel ‘74.
“La passione per i motori viene senz’altro dalla mia famiglia, perche mio padre (Andrea, n.d.r) era corridore di moto in Italia e quando è arrivato in Venezuela nel 1954 ha continuato a correre. Sin da ragazzino ho vissuto in un ambiente circondato dalle motociclette”.
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Ippolito insieme al campione del mondo Carlos Lavado |
Dopo la morte del padre, nel 1983,
Vito prende le redini del
team Venemotos-Yamaha, squadra con cui
Carlos Lavado vinse i campionati mondiali della classe 250cc nelle stagioni ‘83 e ’86. A cavallo del 1988 e 1999
Ippolito è stato l’organizzatore del
Gran Premio del Venezuela della classe 250 cc
Fuori dalle piste, Vito Ippolito ha conseguito una laurea in Filosofia, è stato uno dei fondatori e giocatore del Caracas-Yamaha (attualmente Caracas FC), squadra di calcio che sotto la sua direzione è arrivata dalle categorie inferiori fino alla serie A venezuelana.
La sua elezione non è stata una sorpresa anche se c’erano movimenti in seno alla FIM, soprattutto per l’emergere delle ambizioni del Presidente della Federazione del Qatar (QMMF) Nasser Khalifa Al-Attiyah, ex vicepresidente della FIA. Una accusa di corruzione alla quale ha risposto lo ha forse ostacolato quest’anno, ma è indubbio che sarà lui il candidato del futuro. L’Assemblea generale ha poi eletto i tre vice-presidenti: Nasser Khalifa Al-Attiyah, il polaco Andrzej Witkowski ed il francese Jacques Bolle, ex pilota (ha corso con Yamaha, Motobeca e Pernod nella 125 e 250) e Presidente della Federazione Motociclistica Francese.
L’impegno assunto da
Ippolito sarà irto di difficoltà. Infatti, dovrà ricondurre la
FIM ad un ruolo attivo nel
motociclismo. Attualmente la
FIM è poco più che la segreteria della
Dorna, limitandosi a firmare gli atti previsti dal protocollo di intesa, un contratto che affida alla società spagnola i diritti di gestione del motomondiale dal 1992.
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